venerdì 11 giugno 2010

Le vergognose misure governative contro gli invalidi civili

Potremmo utilizzare le parole scritte con una "educata rabbia" da Franco Bomprezzi sul Blog della rivista Vita:

"...Mi fermo qui perché la mia indignazione è a livelli altissimi, e il mio scoraggiamento si muove in proporzione. Ormai è tutto chiaro: il pregiudizio culturale di un economista del tutto ignorante sul tema dell'invalidità e delle leggi vigenti sta smantellando una delle poche zone condivise di tutela delle fasce deboli della popolazione. E lo fa nel silenzio assordante dei media. E lo fa anzi con il consenso dei giornalisti economici altrettanto ignoranti e conniventi.
E tutto questo avviene in un Paese civile che ha da poco approvato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità..."
Riteniamo che questa sia la famosa "goccia che fa traboccare il vaso" e che sia venuto il momento per le forze politiche e le Associazioni di rivendicare il proprio ruolo di tutela dei diritti e difesa della dignità delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Non è solamente una questione di destra o sinistra, è una questione di serietà, competenza e conoscenza di quello che significa essere una persona con disabilità e di cosa significa vivere con essa nel contesto sociale del nostro Paese.
E in nome di questo ruolo crediamo che sia giunto il momento di dire BASTA!!!
Basta alla vergognosa e ipocrita campagna di disinformazione sui falsi invalidi orchestrata ad arte per preparare il terreno alla manovra finanziaria. Manovra che ancora una volta colpisce unicamente i lavoratori e le fasce più deboli della popolazione e non intacca la vergogna dell’evasione fiscale mostruosa che rappresenta il cancro del nostro Paese insieme alla rendita parassitaria della grande Finanza, prima responsabile della crisi mondiale che ci attanaglia.
Basta alle mancate e finte promesse (dove è finito l'Osservatorio Nazionale della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità? dove sono finiti i LEA e i LIVEAS, strumenti necessari per poter definire un quadro di diritti esigibili e un ambito di riferimento strutturale dove eventualmente operare scelte di riequilibrio della spesa socio assistenziale? dove è finita la riforma per l'accertamento dell'invalidità civile, dalle Associazioni più volte invocata?).
Quando in Italia si comincerà a considerare la spesa sociale non come un costo ma come un investimento che porta non solo una maggior qualità della vita complessivo delle nostre comunità.
Le misure contenute in questa manovra finanziaria (l'aumento all'85% per avere per potersi vedere riconosciuto l'assegno mensile di assistenza) non servono a combattere i "falsi invalidi" ma penalizzano tutte quelle persone con disabilità intellettiva o cognitiva che non hanno una disabilità così grave da poter avere il 100% di invalidità ma hanno una disabilità sufficientemente grave de essere esclusi dal mondo del lavoro. Ad esse vengono negati anche i 265 Euro mensili dell’Assegno di Invalidità civile!
Oltretutto in questo modo si privano molti cittadini inabili al lavoro di ogni risorsa economica. Il risultato sarà che essi si dovranno rivolgere ai Servizi sociali dei Comuni con le conseguenze che possiamo immaginare sui Bilanci dei medesimi.
L'unica risposta che possiamo liberamente ed onestamente dare è: V E R G O G N A!!!

1 commento:

  1. In effetti, a ben guardare, sembra sia un modo per spostare la "grana" economica sugli enti locali. L'assegno mensile di assistenza è già di per sé una miseria, non possiamo assolutamente pensare che basti per assicurare una vita dignitosa, ma allevia il fardello e soprattutto sancisce un fatto importante: la comunità riconosce la dignità delle persone che vi fanno parte pur non potendo queste contribuire pienamente alla vita economica della stessa (e su questo punto comunque si apre dibattito, perché se il parametro inclusivo sociale deve essere la vita produttiva, ad esserne escluse sono sempre più persone, volenti o nolenti)....adesso, il risultato è che avremo una marea di "falsi validi".....penso che un impegno concreto a mobilitarsi contro questo abominio sia necessario, soprattutto per una sinistra che vuole ricompattarsi attorno ai temi della dignità, dei diritti e dell'inclusione....il pegno da pagare, se non lo faccimao, è che oltre a perdere di significato come soggetto sociale e politico, ne consegnamo la responsabilità alle destre populiste...e avremo quindi il triste spettacolo di vedere l'invalido che se la prende con l'immigrato perché "viene qui a rubarci i diritti".....

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