giovedì 22 aprile 2010

Quando il razzismo diventa legge

di Alba Sasso (21 aprile 2010)
Comunque la vogliamo mettere questa uscita della Gelmini sulle graduatorie regionali per gli insegnanti della scuola statale sa di obbedienza alla Lega. Che da sempre se la prende con gli insegnanti meridionali rei di affollare le graduatorie, di non conoscere i dialetti locali e soprattutto, detto e non detto, di essere un po’ fannulloni. Ma questa volta il razzismo della Lega, che intercetta come sempre , i peggiori umori della gente diventa progetto di legge, presentato alla Camera dei deputati, a poche ore dal successo elettorale.
E si badi bene alla Camera c’è già un disegno di legge della maggioranza che affronta gli stessi temi: reclutamento degli insegnanti, valutazione e così via. Aziendalismo da una parte (il disegno di legge Aprea secondo il quale il preside manager si sceglie i suoi insegnanti), impaurito localismo, respingimento dell’insegnante non autoctono dall’altra. Non c’è da stare allegri. Perché per una via o per l’altra il programma di smantellamento della scuola della repubblica va avanti.
In più la Lega, sostenuta da Gelmini, ci aggiunge il carico da novanta dell’egoismo territoriale. Infatti, secondo il disegno di legge, le graduatorie, che da provinciali diventano regionali, sono aperte solo ai nativi e ai residenti, e i docenti diventano dipendenti delle regioni e non più dello Stato. Tutto questo è anticostituzionale. Neanche l’attuazione delle modifiche al titolo quinto della Costituzione comporta il passaggio degli insegnanti alla dipendenza delle regioni e per di più non c’è principio costituzionale che impedisca ad alcuno di andare a cercare lavoro fuori regione, mentre d’altra parte direttive europee ribadiscono in più occasioni.....
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