Iniziata sabato in tutta Italia, la raccolta delle firme per il referendum contro la privatizzazione dell’acqua, ”dopo 48 ore ha gia’ raggiunto quota 100.000 firme. Una partenza straordinaria”. A riferirlo il Comitato promotore che descrive ”una mobilitazione impressionante con lunghe file ai banchetti di tutte le citta’ e dei paesi”.
”Una folla consapevole e determinata – si legge in una nota – che in alcuni casi ha fatto anche diversi chilometri per trovare il banchetto piu’ vicino a casa (l’elenco completo e’ su www.acquabenecomune.org)”.
Il comitato promotore snocciola i dati di regioni e citta’: oltre 12mila firme raccolte in un solo giorno in Puglia, 10mila a Roma, 4mila firme a Torino citta’, 3.500 a Bologna e 2.500 a Milano.
”Dati impressionanti” dalle piccole citta’: 4.200 firme a Savona e provincia, 2mila firme a Latina e Modena, oltre 1.500 ad Arezzo e Reggio Emilia. ”Dati sorprendenti” sui paesi: 1.300 firme ad Altamura, 850 a Lamezia Terme.
”Molti sindaci e amministratori – riferisce ancora il Comitato promotore – hanno firmato in piazza, tra cui i sindaci di Ravenna ed Arezzo (entrambi Pd). In Molise Monsignor Giancarlo Bregantini (Arcivescovo metropolita di Campobasso) ha firmato in rappresentanza dei 4 vescovi delle Diocesi della Provincia”. Il comitato ”esprime tutta la sua soddisfazione per il successo delle iniziative. Siamo di fronte ad un vero e proprio risveglio civile, un risveglio che parte da associazioni e da cittadini liberi, un risveglio che parte dall’acqua”.
Avanti tutta!
Sito campagna referendaria “L’acqua non si vende”
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