Il 2 Luglio 2009, con l’ennesimo voto di fiducia, il Senato ha approvato il cosiddetto “pacchetto sicurezza”, con il quale – tra le altre cose - si adottano norme profondamente discriminatorie nei confronti degli immigrati; norme che contraddicono le regole di civiltà giuridica e calpestano la dignità umana. Tra le misure della nuova legge, infatti, ci sono le ronde di Stato, il reato di clandestinità (contrario alla Costituzione italiana e alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea), l’aumento della permanenza nei centri di identificazione ed espulsione (CIE) fino a sei mesi (vere e proprie prigioni dove recludere persone che, per la maggior parte, non hanno commesso alcun crimine), l’introduzione di norme più stringenti per i ricongiungimenti familiari (che, com’è noto, aiutano molto l’integrazione) e una serie di effetti gravissimi derivanti dal fatto che la clandestinità diventa reato, come gli ostacoli al riconoscimento dei figli nati in Italia da parte di madri irregolari.
La nostra indignazione si unisce alle molte critiche sollevate in questi giorni da molte organizzazioni: da quelle dei Medici a quelle del mondo della scuola e dei Servizi Sociali. Oltre alla CEI, che ha denunciato la “criminalizzazione dell’immigrato”, contro le nuove norme si sono schierati Unhcr, Amnesty International, Caritas, Arci, Libera, Terres des Hommes, Save the children, i tre maggiori Sindacati italiani, e tanti altri. Alcuni movimenti politici hanno chiesto a Napolitano di non firmare questa Legge; una Legge, che ha portato il noto padre comboniano Alex Zanotelli ad affermare: «Mi vergogno di essere italiano e cristiano. Non avrei mai pensato che l´Italia avrebbe potuto varare una legge razzista e xenofoba».
Secondo noi, queste misure esprimono bene il senso di come questo governo tratti gli immigrati: non persone con una propria dignità, ma semplice mano d’opera, da respingere e criminalizzare quando non più utile. È evidente la cattiveria e l’accanimento contro gli immigrati, in particolare quelli irregolari. Lo stesso Ministro Maroni non ha fatto mistero che “contro i clandestini bisogna essere cattivi”.
Questa Legge completa un percorso ideologico che dalla legge Bossi-Fini (principale causa di irregolarità con le sue assurde procedure di ingresso) è arrivato all’introduzione del reato di clandestinità nel nostro ordinamento giuridico, completando quel disegno di criminalizzazione dello straniero portato avanti con la cura metodica di bravi “imprenditori della paura” da parte di molti esponenti politici della Lega Nord e degli altri partiti di Destra.
Salvo naturalmente fare mezza marcia indietro accortisi del vespaio creato per quanto riguarda le cosiddette “BADANTI” ( che sono in realtà assistenti famigliari); rischiavano, i nostri GOVERNANTI, di mettere fuorilegge mezzo milione di lavoratrici straniere e altrettante famiglie che ne hanno un gran bisogno (sennò chi cura i vecchi a casa…lo Stato sociale italiano?) per cui:“oplà !” ecco risolto il problema. Certo, perché quando ci fa comodo, quando servono a noi Italiani DOC, allora anche gli stranieri o le straniere si possono far restare. Fintanto che ci servono.
Assistiamo, come al solito, ad una sceneggiata ben architettata da parte della maggioranza: era chiaro fin dall’inizio che le misure contenute nel disegno di legge avrebbero portato alla situazione oggi denunciata. Eppure, la Maggioranza prima approva una determinata misura, per poi accorgersi subito dopo che c’è qualcosa da cambiare. Tutto questo per dimostrare quanto siano bravi a correggere la rotta, quanto siano sensibili ai problemi dei cittadini.
Lungi dal creare condizioni di maggior sicurezza e far uscire dalla clandestinità, noi pensiamo che le misure appena varate spingeranno ancor di più nella clandestinità molti immigrati, costringendoli ad una vita di nascondimenti, che non solo impedirà loro di integrarsi nella società, ma li renderà facili prede della criminalità e del lavoro nero. Forse che ostacolare i ricongiungimenti familiari possa facilitare l’integrazione di un cittadino straniero?
Coordinamento ossolano del PRC – PdCI
Sinistra e Libertà Ossola
Gruppo consiliare Sinistra Unita Domodossola
lunedì 3 agosto 2009
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non so se è solo suggestione, casualità o che, ma in due giorni io e silvia siamo già stati fermati due volte dalla polizia, mentre camminavamo per strada (via Briona, pieno giorno), ed invece del solito: Può favorire i documenti per favore?, la domanda è stata: Nazionalità?...io un poco indignato e preoccupato lo sono, tira un vento che non promette bene e sembra che non se ne accorgano in molti.
RispondiEliminaIl 17 ottobre a Roma ci sarà una manifestazione nazionale antirazzista, contro il pacchetto sicurezza e le altre allegre trovate del governo. Mi sembra un appuntamento importante, per non essere complici, col silenzio, dell'ossessione securitaria imperante e delle nuove leggi razziste. Ho pubblicato l'appello qui:
RispondiEliminahttp://mariobadino.noblogs.org/post/2009/08/04/manifestazione-nazionale-antirazzista-roma-17-ottobre-2009-ore-14.00-piazza-repubblica
dal sito di Eco Risveglio...
RispondiEliminaEspulsa badante
il caso esplode su Facebook
VERBANIA - 16/07/2009
Via 25 aprile. Una donna chiama aiuto nel sonno e viene sentita dai vicini, i quali, preoccupati, avvertono la polizia che interviene prontamente. Ma è solo un falso allarme. La protagonista, un’anziana di 95 anni, sta bene e quindi tutto sembrerebbe risolto. Ma non è così. Gli agenti, infatti, si accorgono della presenza della badante, un’immigrata ucraina, che alla richiesta del permesso di soggiorno non può esibirlo perché ne è sprovvista. A quel punto, con l’entrata in vigore della nuova legge che introduce il “reato di clandestinità” la donna viene condotta in questura. Giunta in via Lussemburgo le vengono notificati prima il fermo e poi l’espulsione dall’Italia. Un trauma per l’anziana assistita dalla straniera, che ora non vuole più nessun altro al suo fianco. Così la badante (molto nota nel quartiere) - in attesa d’espatrio forzato - non può tornare a curarla. La palla a quel punto è passata ai familiari dell’anziana, che non sapendo che altro fare si sono rivolti al Consorzio dei servizi sociali e alla fine si sono visti costretti a ricoverare la 95enne in una casa di riposo. Sotto shock i condomini che proprio non si capacitano della condotta della polizia. «Loro hanno fatto solo il proprio dovere. Il problema sta tutto nella legge, fatta male a tal punto che già si parla di sanatoria. Una legge assurda che colpisce gli anziani e le persone deboli». Questo il commento del medico curante della donna, il dottor Carlo Bava, che in un messaggio su Facebook ha lanciato l’allarme: «La mia assistita stava bene, era contenta e felice con quella donna che l’aiutava da tre anni. Era compensata e autonoma. Oggi è triste e l’essere al centro di questa vicenda l’ha ulteriormente affranta».
Ha aggiunto il medico: «Ora, per colpa di questa insulsa legge “da bar” che pensa che tutte le straniere vogliano solo fare le badanti, senza curarsi del lavoro vero e quotidiano che svolgono, ci si trova con un peso in più sulle spalle della collettività, che sta pagando il costo sanitario della questione. Ma anche gli anziani così facendo non si ritrovano più un importante sostegno quotidiano. Un caso significativo che ho voluto portare all’attenzione di tutti».
Patrizia Guglielmi
Ragazzi,posso dire la mia?Io sono una rumena e neoitaliana che vivo da quasi 4 anni in Italia,in VCO, pero', scusatemi,la devo dire, troppe cose senza testa combinanno sia stranieri che italiani.Al telegiornale ogni giorno ce una.Nei giornali sia di destra che di sinistra "il giallo"e sempre presente.Secondo me qui mancanno le leggi ferme,dure per chi verramente sbaglia.Non sono d'accordo neanche con le ronde,pachetto sicurezza tutte queste parole,espressioni che solo a pronunciarle ti fanno pensare che ce sempre qualcuno che ti mette in pericolo.fa nascere l'oddio per il diverso,la paura che chi parla una lingua diversa da tua e ...che ne so ,ti puo fare del male.Io mi sono spesso domandata,chi ha inventato questa parola schiffosa estracomunitario?Tante belle cose da una apolitica.Scusate i errori gramatticali.
RispondiEliminamihaela.ro@virgilio.it
Mi sembra che le parole di Micaela, apparentemente un po' lontane dal linguaggio della sinistra (io, ad esempio, mi chiedo quali siano, esattamente, quelle «leggi ferme, dure per chi veramente sbaglia»), ci impongano di riflettere sul concetto di certezza della pena. Le leggi razziste approvate dal governo sanno di "leggi speciali": forse, il non applicare compiutamente le leggi che già esistono è un modo molto semplice per consentire ai vari calderoli o berlusconi di invocarne di altre, più «dure». Le leggi esistono già (e non mi riferisco al pacchetto sicurezza), non applicarle è un favore fatto a chi vuole i linciaggi.
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