venerdì 4 dicembre 2009

CAMPAGNA “SALVA L’ACQUA”




A tutte le associazioni e gruppi del Verbano Cusio Ossola




OGGETTO: invito ad aderire al comitato per la campagna “Salva l’acqua” promossa dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua.


In tutt’Italia, in queste settimane, sta crescendo la protesta contro il recente varo di un decreto (cosiddetto decreto Ronchi) che vorrebbe completare il processo di privatizzazione dei servizi pubblici, tra cui quello del Servizio Idrico Integrato.
Di fronte alla sordità e all’arroganza di alcuni nostri rappresentanti in Parlamento, l’unica alternativa è quella di organizzare la protesta nei comuni, seguendo le indicazioni del Forum dei movimenti per l’acqua (www.acquabenecomune.org).
Un gruppo di cittadini (riuniti in associazioni, gruppi politici e non) si è ritrovato e ha deciso di costituire un comitato provinciale per far conoscere anche nel VCO le proposte del Forum dei movimenti per l’acqua e condurre una campagna pubblica di informazione ai cittadini e di protesta contro quanto previsto dal decreto appena approvato, anche in vista di un probabile referendum che alcuni soggetti hanno già annunciato di voler proporre.
In vista della conferenza stampa per il lancio ufficiale della campagna a livello provinciale, che si terrà

VENERDI’ 11 DICEMBRE
alle ore 15
presso la sede di Sinistra Unita a Domodossola

invitiamo caldamente a voler aderire al comitato per fare in modo che la campagna contro la privatizzazione del Servizio Idrico Integrato sia la più estesa ed efficace possibile.
Consci dei tanti impegni che ogni associazione cerca faticosamente di portare avanti, si tiene a specificare che i lavori del comitato saranno condotti nel modo più semplice e leggero possibile, per non appesantire l’impegno ordinario dei vari gruppi, privilegiando i contatti via internet. Anche il lavoro di elaborazione sarà molto semplice, dal momento che tanto materiale è già disponibile sul sito del Forum dei movimenti per l’acqua.

In questo momento così delicato si chiede ad ognuno di fare la propria piccola parte di lavoro, ricordando che il cuore di questa nostra protesta è la DIFESA DI UN BENE PUBBLICO FONDAMENTALE PER LA VITA e la PROPOSTA DI DICHIARARE L’ACCESSO ALL’ACQUA POTABILE COME UN DIRITTO FONDAMENTALE.

L’acqua è un diritto, non una merce!

In caso di adesione si prega di individuare un referente.


Per info:
Massimo 3357123019 (max.diba@inwind.it)

domenica 15 novembre 2009

Lunedì 16 novembre "il viaggio di nicola calipari" a Masera

domani sera, lunedì 16, a masera verrà rappresentato lo spettacolo "il viaggio di nicola calipari" (vedi locandina e nota sotto).
allo spettacolo sarà presente Giuliana Sgrena.
chi viene?
mario
ps: resta inteso che la consueta riunione di lunedì non ci sarà

IL VIAGGIO DI NICOLA CALIPARI
Lo spettacolo, diretto e interpretato da Fabrizio Coniglio, parla dell’uccisione di Nicola Calipari avvenuta in Iraq il 4 marzo 2005, della drammaticità dei rapimenti e degli ostaggi in aree di conflitto. Fabrizio Coniglio ripercorre con Alessia Giuliani il viaggio tragico che ha portato all’uccisione dell’agente segreto italiano. Si parte con il racconto del rapimento e quindi la prigionia della giornalista de Il Manifesto Giuliana Sgrena (il rapporto con i rapitori, gli aneddoti, la paura, la speranza) per poi arrivare all’inizio della fine, con la liberazione della Sgrena, la gioia, l’incontro con Nicola Calipari e il viaggio verso l’aeroporto. Poi il racconto degli spari, quel fuoco amico che arriva all’improvviso, nel buio. Il viaggio si chiude con un’ipotesi di tribunale tratta dai documenti ufficiali della delegazione italiana in Iraq, ovvero la versione americana e quella italiana sui fatti del 4 marzo 2005. Si mettono a confronto le dichiarazioni di Giuliana Sgrena con quelle del mitragliere americano Mario Lozano. Il contenuto dello spettacolo è tratto da documenti autentici: il diario di prigionia di Giuliana Sgrena, frasi e commenti originali di Nicola Calipari e il rapporto sulle dinamiche dell’incidente del 4 marzo tratto dal documento ufficiale della delegazione italiana in Iraq composta dal generale Capregher e dall’ambasciatore Ragaglini.

mercoledì 4 novembre 2009

L'ACQUA E' VITA! SENZA L'ACQUA CHE VITA E'?

"AIUTIAMOLI A CASA LORO…" SI, MA PER DAVVERO!

Come avviene ormai da anni in molte parti d’Italia, anche i nostri amministratori (di destra e di sinistra) si erano impegnati, qualche anno fa, a destinare una piccola parte del ricavato delle bollette del Servizio Idrico Integrato al finanziamento di opere idrico-sanitarie in paesi in via di sviluppo, mediante un Fondo di Cooperazione Internazionale.
L’UNO PER CENTO della nostra tariffa (cioè 1 euro ogni 100) doveva servire per costruire pozzi e acquedotti in paesi africani, da dove continuano a partire molte persone verso l’Italia, verso l’Europa, per cercare una vita migliore.
Ma alcuni nostri attuali amministratori, che fanno parte del Comitato Esecutivo dell’ATO1, hanno deciso qualche giorno fa che, per evitare un ulteriore aumento delle tariffe, si debba procedere alla CANCELLAZIONE della quota destinata alla cooperazione internazionale.
Ora, anche noi pensiamo che i costi della gestione dell’acqua non debbano gravare sui cittadini in maniera così pesante. Siamo dalla parte di coloro che protestano perché, da un giorno all’altro, senza un’adeguata informazione, hanno visto crescere le loro bollette in maniera spropositata.
Ma riteniamo che sia un ATTO DI CIVILTA’ preservare il Fondo di Cooperazione Internazionale.
Crediamo che ci sia bisogno di aiutare i più poveri “a casa loro”, ma lo vogliamo per davvero e non a parole!
Alla Conferenza dell’Autorità d’Ambito, che si riunirà il prossimo 9 novembre,
CHIEDIAMO di votare contro la proposta del Comitato Esecutivo e di trovare una soluzione alternativa;
CHIEDIAMO di mantenere un impegno importante verso quelle parti del mondo dove i diritti più elementari, come l'accesso all'acqua potabile, non sono garantiti.
L'ACQUA E' VITA! SENZA L'ACQUA CHE VITA E'?

Massimo DI BARI
Salvatore IACOPINO
(Sinistra e Libertà)

giovedì 15 ottobre 2009

Soffre la fame un miliardo e 200 milioni di persone

Soffre la fame un miliardo e 200 milioni di persone

ROMA - Oggi, nel mondo, fanno la fame un miliardo e 200 milioni di persone. E' quanto si ricava dal rapporto pubblicato oggi dalla Fao (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione) e dal Pam (il Programma alimentare mondiale). Il documento denuncia la forte recrudescenza della fame, causata dalla crisi economica mondiale, dramma che ha interessato principalmente le popolazioni povere dei paesi in via di sviluppo, evidenziando la fragilita' del sistema alimentare mondiale e la necessita' di una sua urgente riforma.Secondo il rapporto annuale, "The state of food insecurity", prodotto quest'anno in collaborazione con il Pam, la quasi totalita' di queste persone vive nei paesi in via di sviluppo. In Asia e nel Pacifico si stima siano 642 milioni; nell'Africa sub-sahariana 265 milioni; in America Latina e Caraibi 53 milioni; nel Vicino Oriente e Nord Africa 42 milioni; e nei paesi sviluppati 15 milioni. Il rapporto e' stato pubblicato in concomitanza con la Giornata mondiale dell'alimentazione che si celebra il 16 ottobre 2009. Nel corso dell'ultimo decennio - anche prima dell'attuale crisi - il numero delle persone sottonutrite era aumentato, in modo lento ma costante. Notevoli passi avanti erano stati fatti negli anni '80 e agli inizi degli anni '90, in larga misura grazie all'incremento degli investimenti in agricoltura seguiti alla crisi alimentare mondiale dei primi anni '70. Ma tra il 1995-97 e il 2004-06, con il calo sostanziale degli aiuti pubblici allo sviluppo (Oda) destinati all'agricoltura, il numero dei sottonutriti e' aumentato in tutte le regioni, tranne in America Latina e Caraibi. Ma non per molto, perche' adesso anche in questa regione crisi economica ed alimentaria hanno cancellato i progressi fatti.L'aumento del numero delle persone che soffrono la fame sia durante periodi di prezzi bassi e di prosperita' economica sia in periodi di prezzi alti e di recessione economica mostra, secondo la Fao, l'estrema debolezza del sistema mondiale di governance della sicurezza alimentare. "I leader mondiali hanno reagito con determinazione alla crisi economica e finanziaria e sono stati in grado di mobilitare miliardi di dollari in un lasso di tempo molto breve. La stessa azione decisa e' adesso necessaria per combattere fame e poverta'", ha affermato il direttore generale della Fao, Jacques Diouf. "L'aumento del numero delle persone che soffrono la fame e' intollerabile- ha aggiunto-. Abbiamo i mezzi tecnici ed economici per far scomparire la fame dal pianeta, quello che manca e' una piu' forte volonta' politica per sradicarla per sempre. È essenziale investire nel settore agricolo dei paesi in via di sviluppo, non solo per sconfiggere fame e poverta', ma anche per assicurare una generalizzata crescita economica, e dunque pace e stabilita' nel mondo"."Siamo lieti che vi sia un rinnovato impegno nei confronti della sicurezza alimentare, ma dobbiamo intervenire in fretta. È inaccettabile che nel XXI secolo circa un sesto della popolazione mondiale soffra la fame", ha dichiarato Josette Sheeran, direttrice esecutiva del Programma alimentare mondiale dell'Onu. "Nel momento in cui il numero delle persone che soffrono la fame ha raggiunto un picco storico, vi e' il piu' basso livello di aiuti alimentari mai registrato. Sappiamo quello che occorre per coprire le necessita' urgenti: quello che serve sono le risorse e l'impegno internazionale per farlo".(Dires - Redattore Sociale)


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Dal sito diregiovani.it
s.j.

lunedì 5 ottobre 2009

Tema: La Scuola Media di Domodossola.

Svolgimento:

Dopo la mancata riorganizzazione delle sedi scolastiche domesi nel 2008 a seguito delle proteste elevate da più parti e del ripensamento del Sindaco di Domodossola, era stato aperto un Tavolo di lavoro sul problema della Scuola Media della città (ex Giovanni XXIII° ed ex G.Ungaretti, tuttora ancora senza nome).
Il Tavolo era stato promosso dall’Amm.ne del Comune ed era guidato dall’allora Assessore Folino (poi sostituito dal nuovo Assessore Albini).
Il Tavolo si è riunito 3 volte nel 2008 e una volta nel 2009; si era iniziato un confronto tra Comune, Forze politiche, Scuola, Dirigente, Docenti e Genitori. Nel corso degli incontri cominciavano a delinearsi alcune idee, ipotesi e soluzioni per il futuro della Scuola Media.

Dopo di che il tavolo non è più stato convocato (perché?) e oggi, dopo il clamore di un anno fa, non si parla quasi più delle prospettive. Gli insegnanti protestano e richiamano l’attenzione dipingendo da soli alcune pareti, i tecnici comunali tengono sotto controllo alcune crepe nei muri della scuola; piove e dentro le ex “Giovanni” l’acqua cola dai soffitti. Insomma le sedi della scuola Media domese avrebbero assoluta e urgente necessità di interventi. Come se non bastasse è di pochi giorni fa la notizia che la sede ex Ungaretti è risultata una delle Scuole più inadeguate e mal messe del Paese (indagine dell’Associazione Cittadinanzattiva).

In realtà, da tempo, la Dirigenza e i docenti delle Medie chiedono anche un’altra cosa e cioè che la sede della Scuola sia unificata per far fronte alle necessità organizzative e didattiche che oggi risultano problematiche da gestire sui due plessi; oltretutto la riduzione del personale ATA (i bidelli) a seguito della “controriforma” Gelmini sta portando ulteriori difficoltà.


Come Sinistra Unita riteniamo indispensabile chiedere che si riapra un confronto pubblico su un tale problema che la Città di Domodossola ha e non affronta; crediamo necessario e urgente riattivare il Tavolo di confronto con la partecipazione di tutte le parti interessate e con un mandato chiaro a chi dovrà gestirlo. Chiediamo di conoscere quali intendimenti vuole portare avanti l’Amm.ne comunale; stanzierà nel prossimo Bilancio, come promesso un anno fa, 1 milione di Euro per interventi di ristrutturazione delle due attuali sedi o invece pensa di avviare un progetto per una nuova Scuola Media e, se così fosse, dove?, con che tipo di finanziamenti ?, in che tempi ? Noi e gli operatori scolastici insieme alle famiglie e ai ragazzi siamo disponibili al confronto e a portare contributi di idee e proposte; chi amministra però batta un colpo.

Non possiamo infine non fare alcune considerazioni che si ricollegano direttamente alla situazione critica di cui stiamo parlando; in questi giorni sono iniziati i lavori del cantiere per il progetto “Borgo della cultura”, un progetto di riqualificazione cittadina che comporta investimenti massicci pubblici e privati (Fondazioni). Se l’idea e la riqualificazione appaiono condivisibili e di qualità è altrettanto evidente che, forse, in città oggi abbiamo delle situazioni di emergenza e di necessità di riqualifica più impellenti e le Scuole Medie sono una di queste. E allora ci domandiamo:” va bene avere il salotto cittadino bello e nuovo…ma le altre stanze, la cucina, lo studio…che facciamo, le lasciamo andare in malora?!”.
Altro esempio; non si può ipotizzare un progetto di 881.000,00 Euro (sono, ricordiamolo, qualcosa come più di un miliardo e mezzo delle vecchie Lire) per celebrare i 100 anni della trasvolata delle Alpi ad opera di Geo Chavez. Per realizzare opere emblematiche, organizzare mostre, cataloghi, spettacoli ed altro ancora. Non si può nemmeno pensarla una cosa del genere, secondo noi, una spesa simile, in un momento sociale ed economico come quello attuale. E lo abbiamo già detto e scritto al Sig. Sindaco (che solo in parte sembra aver recepito la critica) ma staremo a vedere le decisioni che verranno prese, quanto denaro verrà speso per un evento comunque di importanza relativa di fronte a ben altre priorità.
Sinistra Unita propone allora, ad esempio, che l’opera emblematica con cui celebrare anche, se si desidera, la trasvolata divenga la Scuola Media della Città e che si vuole la si intitoli allo Chavez. Che i soldi vadano lì e siano nostri, pubblici, e siano anche frutto di progetti da presentare alle Fondazioni bancarie. Sennò non capiremo. E pensiamo non capiscano neppure i cittadini domesi. E speriamo che tutti tengano gli occhi ben aperti.

Gruppo consilare Sinistra Unita
PRC
PdCI
Verdi
Sinistra e Libertà

G.Lotto

giovedì 1 ottobre 2009

Nucleare: Il Piemonte dice no!

Giusto l'altro ieri (30 settembre 2009) il Consiglio Regionale del Piemonte a votato ieri un ordine del giorno – proposto dal Gruppo di Rifondazione – di netta contrarietà al nucleare e di totale indisponibilità del Piemonte ad ospitare eventuali nuove centrali nucleari.

Il testo dell'O.d.G. impegna la Regione a dichiarare l’indisponibilità del territorio regionale alle procedure di individuazione di siti idonei all’attivazione di centrali nucleari, ad accelerare l’attuazione del Piano ambientale energetico regionale, a potenziare ulteriormente il ricorso alle fonti di energia rinnovabili, a promuovere il risparmio energetico e a scongiurare preventivamente l’utilizzo dell’area di Leri nel Comune di Trino (VC) per future centrali nucleari, o per futuri impianti o depositi nucleari, provvedendo ad acquisirne la proprietà e vincolandola ad esclusivo uso agricolo di salvaguardia ambientale.

s.j.

NUCLEARE: REGIONI IN RIVOLTA

Buone notizie dal fronte anti-nucleare! A seguito dell’appello rivolto l’11 settembre da Greenpeace, Legambiente e WWF ai Governatori e a tutti gli assessori competenti, Calabria, Toscana, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Umbria, Puglia, Campania e Basilicata hanno impugnato di fronte alla Corte Costituzionale la Legge 99/2009. Con questa legge, infatti, il Governo cerca di imporre la localizzazione delle centrali, schiacciando le competenze delle Regioni e ignorando le scelte dei cittadini.

Contro la delega nucleare al Governo si è scatenato un vero e proprio “effetto domino”. Una dopo l’altra le Regioni hanno alzato la voce. È quello che volevamo. Una valanga che ha travolto anche le cosiddette “regioni amiche”: nei Consigli Regionali di Sardegna, Veneto e Sicilia, governate dal centrodestra, si vede come la scelta nucleare ha messo in difficoltà la stessa maggioranza.

Maggiori informazioni sul sito di Greenpeace.it

s.j.

mercoledì 30 settembre 2009

Ass. Comuni virtuosi: caro sindaco ti scrivo...

Caro sindaco ti scrivo
Martedì 29 Settembre 2009 10:29

Partono domani mattina le 8.102 raccomandate a tutti i sindaci dei comuni italiani, con l’omaggio del documentario video “Viaggio nell’Italia dei Comuni a 5 stelle”, promosso dall’Associazione dei Comuni Virtuosi e realizzato da Michele Dotti e Andrea Bosi della Flatmind, per mostrare alla classe dirigente italiana quanto sia non solo possibile, ma anche conveniente e utile sperimentare progetti di buon senso a favore dell’ambiente e della qualità della vita delle comunità locali.

Al documentario è accompagnata una lettera a firma di Gianluca Fioretti, sindaco di Monsano (AN) e Presidente della rete, che invita i sindaci a visionare il documentario e prendere spunto dalle decine di idee contenute, per provare a cantierizzarle anche nel proprio comune, “sfruttando” al massimo l’esperienza dei comuni virtuosi, che mettiamo a disposizione gratuitamente.

Nella stessa lettera è contenuto l’invito ad aderire alla terza edizione del Premio Comuni a 5 stelle, il cui bando scadrà il prossimo 25 ottobre.

Questa operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione di Città del Bio e del Movimento della Decrescita Felice. Dobbiamo ringraziare le decine di persone che, con una sottoscrizione economica libera, hanno voluto testimoniare il loro appoggio concreto e reale.

Un ringraziamento particolare alle aziende che ci hanno sostenuto attraverso una sponsorizzazione: Centro Riciclo Vedelago, Prink, Omen Spaggiari, Ciemmety, Polo Tecnologico per l’Energia, Ecombimbi, The Natural Step, Popolini, Cooperativa Energiamo, Paea.

L’appello che rivolgiamo a tutti gli amministratori pubblici (consiglieri, assessori, sindaci), ma anche e soprattutto ai cittadini delle comunità locali (comitati, associazioni, cooperative, botteghe del commercio equo, gruppi di acquisto, banche del tempo, ecc.), è quello di sollecitare la propria amministrazione a visionare il documentario e a sperimentare le buone prassi descritte, promuovendo proiezioni pubbliche del “Viaggio a 5 stelle” nelle piazze, nei teatri, nelle sale consiliari.

Segnalateci le iniziative che nasceranno nei territori nelle prossime settimane all’indirizzo di posta elettronica info@comunivirtuosi.org

leggi la lettera inviata ai sindaci.

DISARMO NUCLEARE?

E’ TEMPO DEL DISARMO NUCLEARE? DIPENDERA’ ANCHE DA NOI

di Lisa Clark, 30 settembre 2009


Mercoledì scorso, 23 settembre, dopo il discorso di Obama all’Assemblea Generale, avevo scritto il comunicato stampa qui sotto. Non nego che ero rimasta delusa dalla bozza di risoluzione che era stata resa pubblica (poi approvata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza). Non rinnego niente di ciò che avevo scritto, ma oggi l’umore, le sensazioni, la speranza sono totalmente diverse.

Il discorso che Obama ha fatto il 24 al Consiglio di Sicurezza ha un altro respiro.

“Per quanto insormontabili possano sembrare gli ostacoli, il nostro impegno non deve mai venir meno. Non dobbiamo più fermarci fino a quando il mondo non sarà liberato dalle armi nucleari.”

Forse ho passato troppo tempo, negli ultimi anni, a guardare anche le virgole delle risoluzioni. Nessuna era mai soddisfacente, c’era sempre qualcosa che avrebbe potuto essere più preciso, più restrittivo.

Oggi voglio guardare al bicchiere mezzo pieno di un discorso che ci trasporta verso una visione nuova. Certo, servirà un movimento di popolo in tantissimi paesi per far sì che i governi mantengano fede a ciò che hanno firmato e vadano oltre. Per parafrasare il commento ad un altro evento: un piccolo passo per il Consiglio di Sicurezza, un grande passo per l’umanità.




s.j.

lunedì 28 settembre 2009

RIMOSSE 40 BOMBE ATOMICHE A GHEDI

e' una notizia fantastica! ricordate l'anno scorso quando abbiamo portato avanti la campagna "un futuro senza atomiche"? avevamo raccolto più di 800 firme nel vco in poche settimane.
una notizia del genere deve essere diffusa, se non altro per informare tutti coloro che avevano firmato a favore della proposta di legge popolare per dichiarare l’Italia “Zona libera da armi nucleari”.
leggete l'articolo qui sotto dal sito www.disarmo.org



Il disarmo tra le priorità di Obama. E già dall’Italia sono state rimosse 40 bombe atomiche.
Fonte: Rete Italiana per il Disarmo - Campagna Un futuro senza atomiche - 24 settembre 2009

Fungo di speranza Il discorso del Presidente Obama all’Assemblea Generale dell’ONU riempie le pagine dei giornali oggi. Tra le cinque priorità che segneranno il cambiamento, disarmo e non proliferazione è la prima. E oggi il Presidente Obama ha convocato e presiederà un vertice del Consiglio di Sicurezza sul disarmo e la non-proliferazione nucleare. E’ già stata diffusa la bozza di risoluzione che gli Stati Uniti presenteranno al Consiglio, dopo consultazioni pre-vertice con le altre potenze nucleari: bozza deludente, se paragonata al discorso del Presidente Obama di ieri. La Rete Italiana per il Disarmo e la Campagna Un Futuro Senza Atomiche sono convinte che rafforzare gli strumenti di non-proliferazione senza compiere passi concreti sulla strada del disarmo sia una scelta destinata solo ad acuire le divisioni tra la maggioranza degli Stati che hanno rinunciato alle armi nucleari e le potenze nucleari. La Presidenza Obama ci ha promesso di impegnarsi per il cambiamento: avremmo voluto vedere ribaditi gli impegni a portare avanti i 13 passi concreti, l’estensione delle Zone Libere da Armi Nucleari, e un chiaro segnale di appoggio al Piano in 5 punti del Segretario Generale Ban Ki Moon che parte dalla necessità di una Convenzione per la messa al bando delle armi nucleari.

Il 23 giugno scorso la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità una mozione in cui si impegna il Governo a muoversi nei consessi internazionali verso l’Opzione Zero, cioè il disarmo nucleare totale. E’ un segnale positivo, ancora debole. Ma la notizia della rimozione delle 40 bombe atomiche B61 dall’aeroporto militare di Ghedi (Brescia), invece, segna un passo importante.
Il 17 luglio la Federazione degli Scienziati Americani (FAS) dichiarava che il Dipartimento di Stato aveva confermato le sue stime dell’arsenale nucleare statunitense, compresa la stima di 200 armi nucleari tattiche su suolo europeo (http://www.fas.org/blog/ssp/2009/07/confirmation.php). In un articolo del 21 settembre, E. Wayne Merry, ex funzionario del Dipartimento di Stato e del Pentagono, auspica la rimozione di tutte le rimanenti armi tattiche dagli Stati europei, elencando la dislocazione delle 200 bombe tuttora in Europa: 20+20+20 B61 ospitate in Olanda, Belgio, Germania con accordi di doppia-chiave. Più 50 B61 in Italia e quasi 100 in Turchia, invece, in forma “advanced deployment”, cioè da caricarsi su aerei statunitensi. Quelle 50 B61 sono le bombe che, già dal primo rapporto del FAS (gennaio 2005), sappiamo essere nella base statunitense di Aviano, per utilizzo sugli F-16 delle forze armate USA. Si deduce, quindi, che non ci sono più in Italia armi nucleari con accordi di doppia-chiave, cioè quelle stoccate nell’aeroporto militare di Ghedi, per utilizzo sui Tornado dell’Aeronautica militare italiana.
Il motivo della rimozione delle bombe da Ghedi non è noto, ma è probabile che risalga alle conclusioni espresse nel Blue Ribbon Report dell’aereonautica militare USA del 2008, che constatarono serie mancanze di sicurezza nell’aereoporto bresciano. Quali che siano le motivazioni, la Rete Italiana per il Disarmo e la Campagna Un Futuro Senza Atomiche considerano l’eliminazione di queste armi un segnale positivo, che va nella direzione giusta. Da sempre, e in particolare dopo l’annuncio che gli Stati Uniti non andranno avanti con il progetto dello scudo in Europa centro-orientale, riteniamo che la rimozione delle armi nucleari tattiche statunitensi sia un passo essenziale per far ripartire, dopo troppo tempo, il disarmo nucleare totale e globale a cui si sono impegnati gli Stati Parte ratificando il Trattato di Non Proliferazione (Articolo VI).

E’ incoraggiante sapere che dal gennaio 2005, quando le armi nucleari USA in Europa erano 480, ad oggi si siano ridotte a 200, meno della metà. Adesso è urgente completare l’opera, come richiesto più volte dal Parlamento belga (risoluzione all’unanimità nei due rami, 2005) e dal Parlamento Europeo.
La Rete Italiana per il Disarmo e la Campagna Un Futuro Senza Atomiche, insieme alle oltre 2000 Ong mondiali che si impegnano per un mondo libero da armi nucleari, confidano ancora che il Decennio ONU per il Disarmo Nucleare (2010-2020) raggiunga finalmente il suo obiettivo.
Note:

Vedi il sito della campagna www.unfuturosenzatomiche.org

domenica 27 settembre 2009

Lettera all'amministrazione Comunale sui manifesti di Casa Piond

Domodossola lì 22 settembre 2009


Spett.le Amm.ne Comune di Domodossola:

- Sig. Sindaco
- Comando Polizia municipale


Corre l’obbligo di segnalare come, ancora di recente, in città siano comparsi manifesti murali esposti in maniera irregolare su spazi quali muri e altro ad opera, nella fattispecie, della nota organizzazione denominata Casa Pound.

Al di là dei contenuti e della natura di tale organizzazione, su cui in questa sede sorvoliamo, ci si chiede come mai ciò avvenga e come mai non si provveda tempestivamente a rimuovere ovvero coprire il materiale affisso e quindi a sanzionare tali affissioni irregolari. E’ del tutto evidente che è possibile risalire facilmente ai responsabili in quanto il materiale è “firmato”.

Ci si chiede se tutto questo rientri o non rientri nei criteri del cosiddetto decoro cittadino tanto caro e tutelato a parole e se non vi siano appunto gli estremi per elevare delle contravvenzioni agli autori delle affissioni.

In ogni modo si chiede che i manifesti vengano celermente rimossi.

Ringraziando per l’attenzione si coglie l’occasione per salutare distintamente.

Il consigliere comunale Giancarlo Lotto

venerdì 25 settembre 2009

Lunedì 28 settembre Consiglio Comunale

Lunedì 28 settembre si terrà il consiglio comunale.
L'OdG sul testamento biologico al al 23° punto quindi con tutta probabilità slitterà al prossimo consiglio comunale.

Ordine del giorno:

1) Art. 193 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267. Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio. Esercizio finanziario 2009.

2) Sentenza n. 6/09 del Tribunale di Verbania - Sezione Distaccata di Domodossola. Provvedimenti ai sensi dell’art. 194 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.

3) Ratifica deliberazione della Giunta Comunale n. 115 del 6 agosto 2009 avente ad oggetto “Art. 42, comma 4, e art. 175, comma 4, del D. Lgs. 18.08.2000, n. 267. Variazione in via d’urgenza al bilancio annuale di previsione dell’esercizio finanziario 2009”.

4) Alienazione di fabbricato di proprietà comunale ubicato in via Osci nn. 5, 7 e 9, individuato al N.C.T. foglio 29, mapp. 184 e N.C.E.U. foglio 15, mapp. 243 sub. 1, 2, 3, 4 e 5.

5) Approvazione Piano Esecutivo Convenzionato area via Chiovenda.

6) Approvazione schema di convenzione per l’adesione della biblioteca comunale al Sistema Bibliotecario del Verbano Cusio Ossola per il triennio 2009-2011.

7) Acquisizione terreni costituenti strada privata denominata via Alfieri.

8) Acquisizione terreni costituenti strada privata denominata via don Luigi Sturzo.

9) Assegnazione temporanea di area per la realizzazione di parcheggio a servizio dell’impianto sportivo della soc. Nosere s.r.l..

10) Ordine del giorno del gruppo consiliare UdC in merito al consumo di sostanze stupefacenti e alcool.

11) Interpellanza del gruppo consiliare “Impegno per Domodossola” in merito alla gestione degli impianti sciistici di Domobianca.

12) Interpellanza del gruppo consiliare “Sinistra Unita” in merito a situazioni critiche in via Cappuccina.

13) Interpellanza del gruppo consiliare “Sinistra Unita” circa le condizioni del ponte sul torrente Bogna in località Mocogna.

14) Interpellanza del gruppo consiliare “Sinistra Unita” circa la messa in sicurezza di area situata all’ingresso nord della città.

15) Mozione del gruppo consiliare “Sinistra Unita” circa lo stato dei servizi sanitari territoriali.

16) Interpellanza del gruppo consiliare “Sinistra Unita” in merito ad alcune criticità presso il Cimitero del capoluogo.

17) Interpellanza del gruppo consiliare “Sinistra Unita” in merito alla pericolosità del tratto di strada tra Borgata Castanedo e il ponte di Mocogna.

18) Ordine del giorno del gruppo consiliare “Sinistra Unita” in merito alla S.S. 33 del Sempione.

19) Mozione del gruppo consiliare “Sinistra Unita” in merito al servizio di trasporto pubblico locale denominato “circolare”.

20) Ordine del giorno del gruppo consiliare “Impegno per Domodossola” in merito alle tariffe per residenti in Domodossola praticate presso gli impianti sciistici di Domobianca.

21) Interrogazione del gruppo consiliare “Impegno per Domodossola” in merito alla sistemazione delle strade del centro urbano e delle zone periferiche di Domodossola.

22) Interrogazione del gruppo consiliare “Partito Democratico” circa stato Alpe Lusentino.

23) Ordine del giorno del gruppo consiliare “Sinistra Unita”: “Proposta di istituzione del registro della dichiarazione anticipata di trattamenti sanitari (testamento biologico)”.

24) Ordine del giorno del gruppo consiliare “Popolo della Libertà” circa la funzionalità della Sezione Distaccata di Domodossola del Tribunale di Verbania.

25) Interpellanza del gruppo consiliare “Impegno per Domodossola” circa i posteggi sulla tangenziale Dalla Chiesa.

26) Interpellanza del gruppo consiliare “Impegno per Domodossola” circa il servizio di recapito postale in località Crosiggia Sopra.

RISO? L’ITALIA DÀ UN CALCIO AGLI OGM!

RISO? L’ITALIA DÀ UN CALCIO AGLI OGM!

Un enorme disegno è comparso in una risaia biologica nella provincia di Milano. Nessun segnale extraterrestre. Nessuna minaccia da mondi lontani. Si chiama rice art ed è approdata in Italia grazie ai nostri attivisti. Hanno lavorato tante ore per tracciare la sagoma dello stivale italiano che calcia via gli OGM come si vede bene dalla foto. Vogliamo mandare un messaggio forte al governo italiano e alle autorità europee per impedire l’importazione del riso transgenico.

A livello europeo, infatti, presto si dovrà votare per l’autorizzazione all’importazione del riso Ogm della Bayer (LL62), modificato per resistere a un erbicida tossico, il glufosinato. Il glufosinato è considerato così pericoloso per gli esseri umani e per l’ambiente che presto sarà vietato in Europa.

L’Italia è il principale produttore di riso e di biologico a livello europeo, che senso ha rischiare col riso transgenico? Anche la Bayer ha ammesso che questo riso potrebbe accidentalmente germinare, col rischio di contaminare la produzione nazionale. Non dimentichiamoci poi dei dubbi che permangono sulla sicurezza per il consumo animale e umano degli OGM.


s.j.

Presidio di Sinistra Unita per la Libertà di Informazione

Presidio di Sinistra Unita per la Libertà di Informazione
Domodossola, martedì 29.09, sotto i portici del Teatro Galletti.
(dalle ore 16.30 alle ore 19.30).

La Federazione Nazionale Stampa Italiana, con l’adesione dell'Ordine dei giornalisti e di numerose forze politiche, sociali, sindacali e associative del Paese, ha proclamato, per il giorno 3 ottobre, a Roma, una “manifestazione civica” per difendere il potere di un giornalismo libero e senza condizionamenti. In concomitanza con la manifestazione nazionale di sabato 3 ottobre si terrà pure un’iniziativa provinciale a Verbania Intra, ore 16.00, in P.zza Ranzoni.

Sinistra Unita di Domodossola, per far conoscere localmente l'iniziativa nazionale della FNSI, distribuire informazioni e promuovere gli appuntamenti del 3 ottobre a Roma e Verbania., sarà presente con un proprio presidio a Domodossola martedì 29 settembre, dalle ore 16.30 alle ore 19.30, sotto i portici del Teatro Galletti. Vi sarà anche la possibilità di firmare l'Appello dei tre giuristi: Franco Cordero, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky.




s.j.

giovedì 24 settembre 2009

Per chi cercasse informazioni sulla manifestazione del 3 ottobre a sostegno della libertà di stampa, posto due link

http://www.fnsi.it/Esterne/Home.asp

http://tv.repubblica.it/copertina/liberta-stampa-manifestazione-il-3-ottobre/36984?video=&pagefrom=1

Ricordo il presidio che a Domodossola si terrà martedì 29/09, dalle 16.30 alle 19.30 sotto i portici di piazza Mercato, per distribuire informazioni e promuovere gli appuntamenti del 3 ottobre a Roma e Verbania.

ronnie

giovedì 17 settembre 2009

reato di immigrazione clandestina:presentata istanza di incostituzionalità

La Procura di Bologna ha presentato un'istanza di incostituzionalità della norma che introduce il reato di immigrazione clandestina. Ora sta al Coordinatore dei Giudici di Pace Mario Luigi Cocco decidere se inoltrare l'istanza alla Corte Costituzionale. A Milano un precedente negativo: il giudice ha rifiutato.

leggete tutto l'articolo!

m

mercoledì 16 settembre 2009

lettera di don renato all'on. cota

consiglio di leggere il testo della lettera di don renato sacco pubblicata sul sito di eco risveglio.
ciao
massimo

tempo di lettura: 3 minuti

martedì 15 settembre 2009

commenti autorevoli al dl sulle privatizzazioni dei servizi pubblici

sul sito del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua si possono leggere i primi commenti autorevoli sugli effetti che avrebbe il decreto legge se dovesse essere convertito in legge.

tempo di lettura: 5 minuti

ciao
massimo

venerdì 11 settembre 2009

acqua pubblica: nuova spinta verso la privatizzazione

dal sito
http://www.lavoripubblici.it/news/2009/09/lavori-pubblici/affidamento-in-house-sottoposta-all-autorita-garante-per-la-concorrenza-e-i-mercati.html

Meno affidamenti in house e gara obbligatoria per la concessione d imprese private dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (acqua, gas, energia, trasporto e rifiuti). Questo, in sintesi, il contenuto della seduta del Consiglio dei Ministri n. 61 del 9 settembre 2009, in cui su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, è stato completato l'esame del decreto-legge finalizzato al rapido assolvimento di obblighi nei confronti dell'Unione europea e ad ovviare a procedure di infrazione a seguito di ritardato o non corretto recepimento di direttive comunitarie.


PREPARIAMOCI A RESISTERE ANCORA!
bisogna assolutamente far saltare fuori questa cosa mettendo con le spalle al muro soprattutto la Lega Nord che sull'acqua ha fatto una battaglia qui in Ossola e i cui rappresentanti hanno sempre garantito la gestione pubblica dell'acqua!

ciao Massimo

martedì 8 settembre 2009

proiezione documentario a Torino sui profughi

Per inaugurare la stagione che ci attende, invio l'invito alla proiezione del documentario Come un uomo sulla terra, di Andrea Segre, Dagmawi Ymer e Riccardo Biadene, che avrà luogo martedì 22 settembre alle 17.30 in Municipio, piazza Palazzo di Città 1, presso la Sala delle Colonne, organizzata dal Gruppo Prc in Consiglio Comunale.  Il documentario racconta il lungo e allucinante viaggio di profughe e profughi africani attraverso il deserto della Libia, stremati dal caldo, dalla fame e dalla sete, ma soprattutto alla mercè di contrabbandieri e poliziotti libici che per mesi, e anche anni, li sottopongono a ogni genere di torture e violenze.  Attualmente, come noto, giunti finalmente sulle coste del Mediterraneo, salpati per Lampedusa sui barconi che rappresentano l'ultima tappa di un vero e proprio calvario, profughe e profughi vengono respinti nuovamente in Libia, dove possiamo soltanto immaginare quale trattamento li attende. Le politiche del governo italiano e gli accordi tra Berlusconi e Gheddafi, infatti, hanno come unico obiettivo quello di respingere e di negare il diritto di protezione internazionale, contrariamente alla Convenzione di Ginevra del 1951 e alle successive norme europee.  Sulla base della testimonianza di Come un uomo sulla terra è stata lanciata una petizione per chiedere al Parlamento Italiano, al Parlamento Europeo, alla Commissione Europea e all'Alto Commissario UNHCR:  1. la creazione di una Commissione di inchiesta internazionale e indipendente sulle modalità di controllo dei flussi migratori in Libia in seguito agli accordi bilaterali con il Governo Italiano, finalizzata anche a chiarire le responsabilità italiane dirette o indirette;  2. una missione internazionale umanitaria in Libia, da avviare rapidamente, per verificare la condizione delle persone detenute nelle carceri e nei centri di detenzione per stranieri.  Maggiori info e petizione da firmare sul sito http://comeunuomosullaterra.blogspot.com/    Alla proiezione del documentario seguirà un dibattito con l'assessore Marco Borgione, Tiziana Ciampolini, rappresentante degli Enti Territoriali nella Commissione per il riconoscimento della protezione internazionale di Torino, Lorenzo Trucco Presidente dell'ASGI (Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione) e coloro che vorranno esprimere la propria opinione.   Sembrandomi importante che questi contenuti vengano portati in un contesto istituzionale, conto su un'ampia partecipazione e prego di divulgare questa mail. Saluti cari Terry Silvestrini     Martedì 22 settembre 2009 - ore 17,30 Sala Colonne Piazza Palazzo di Città, 1  Il Gruppo di Rifondazione Comunista del Consiglio Comunale di Torino invita alla proiezione del documentario "Come un uomo sulla terra" di Andrea Segre, Dagmawi Yimer e Riccardo Biadene  Seguirà dibattito con: Marco Borgione Assessore ai Servizi Sociali Comune di Torino Tiziana Ciampolini Rappresentante Enti Territoriali nella Commissione per la protezione internazionale di Torino Lorenzo Trucco Presidente ASGI Moderatrice: Maria Teresa Silvestrini Consigliera comunale Gruppo PRC Comune di Torino

venerdì 21 agosto 2009

La Lega fa il salto di qualità: dagli extracomunitari passa agli extraterrestri

Sarà forse il suffisso "extra" che spaventa tanto il leghista Borghezio, neoeletto al Parlamento Europeo, ma si presentano tempi molto duri anche per E.T.
In attesa dei permessi di soggiorno intergalattici propongo di aggiungere al decreto sicurezza che le ronde siano munite di raggi fotonici, non si sa mai

lunedì 10 agosto 2009

Espulsa badante il caso esplode su Facebook

dal sito di Eco Risveglio...


Espulsa badante
il caso esplode su Facebook
VERBANIA - 16/07/2009


Via 25 aprile. Una donna chiama aiuto nel sonno e viene sentita dai vicini, i quali, preoccupati, avvertono la polizia che interviene prontamente. Ma è solo un falso allarme. La protagonista, un’anziana di 95 anni, sta bene e quindi tutto sembrerebbe risolto. Ma non è così. Gli agenti, infatti, si accorgono della presenza della badante, un’immigrata ucraina, che alla richiesta del permesso di soggiorno non può esibirlo perché ne è sprovvista. A quel punto, con l’entrata in vigore della nuova legge che introduce il “reato di clandestinità” la donna viene condotta in questura. Giunta in via Lussemburgo le vengono notificati prima il fermo e poi l’espulsione dall’Italia. Un trauma per l’anziana assistita dalla straniera, che ora non vuole più nessun altro al suo fianco. Così la badante (molto nota nel quartiere) - in attesa d’espatrio forzato - non può tornare a curarla. La palla a quel punto è passata ai familiari dell’anziana, che non sapendo che altro fare si sono rivolti al Consorzio dei servizi sociali e alla fine si sono visti costretti a ricoverare la 95enne in una casa di riposo. Sotto shock i condomini che proprio non si capacitano della condotta della polizia. «Loro hanno fatto solo il proprio dovere. Il problema sta tutto nella legge, fatta male a tal punto che già si parla di sanatoria. Una legge assurda che colpisce gli anziani e le persone deboli». Questo il commento del medico curante della donna, il dottor Carlo Bava, che in un messaggio su Facebook ha lanciato l’allarme: «La mia assistita stava bene, era contenta e felice con quella donna che l’aiutava da tre anni. Era compensata e autonoma. Oggi è triste e l’essere al centro di questa vicenda l’ha ulteriormente affranta».

Ha aggiunto il medico: «Ora, per colpa di questa insulsa legge “da bar” che pensa che tutte le straniere vogliano solo fare le badanti, senza curarsi del lavoro vero e quotidiano che svolgono, ci si trova con un peso in più sulle spalle della collettività, che sta pagando il costo sanitario della questione. Ma anche gli anziani così facendo non si ritrovano più un importante sostegno quotidiano. Un caso significativo che ho voluto portare all’attenzione di tutti».

Patrizia Guglielmi

lunedì 3 agosto 2009

Siamo tutti clandestini

Il 2 Luglio 2009, con l’ennesimo voto di fiducia, il Senato ha approvato il cosiddetto “pacchetto sicurezza”, con il quale – tra le altre cose - si adottano norme profondamente discriminatorie nei confronti degli immigrati; norme che contraddicono le regole di civiltà giuridica e calpestano la dignità umana. Tra le misure della nuova legge, infatti, ci sono le ronde di Stato, il reato di clandestinità (contrario alla Costituzione italiana e alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea), l’aumento della permanenza nei centri di identificazione ed espulsione (CIE) fino a sei mesi (vere e proprie prigioni dove recludere persone che, per la maggior parte, non hanno commesso alcun crimine), l’introduzione di norme più stringenti per i ricongiungimenti familiari (che, com’è noto, aiutano molto l’integrazione) e una serie di effetti gravissimi derivanti dal fatto che la clandestinità diventa reato, come gli ostacoli al riconoscimento dei figli nati in Italia da parte di madri irregolari.
La nostra indignazione si unisce alle molte critiche sollevate in questi giorni da molte organizzazioni: da quelle dei Medici a quelle del mondo della scuola e dei Servizi Sociali. Oltre alla CEI, che ha denunciato la “criminalizzazione dell’immigrato”, contro le nuove norme si sono schierati Unhcr, Amnesty International, Caritas, Arci, Libera, Terres des Hommes, Save the children, i tre maggiori Sindacati italiani, e tanti altri. Alcuni movimenti politici hanno chiesto a Napolitano di non firmare questa Legge; una Legge, che ha portato il noto padre comboniano Alex Zanotelli ad affermare: «Mi vergogno di essere italiano e cristiano. Non avrei mai pensato che l´Italia avrebbe potuto varare una legge razzista e xenofoba».

Secondo noi, queste misure esprimono bene il senso di come questo governo tratti gli immigrati: non persone con una propria dignità, ma semplice mano d’opera, da respingere e criminalizzare quando non più utile. È evidente la cattiveria e l’accanimento contro gli immigrati, in particolare quelli irregolari. Lo stesso Ministro Maroni non ha fatto mistero che “contro i clandestini bisogna essere cattivi”.
Questa Legge completa un percorso ideologico che dalla legge Bossi-Fini (principale causa di irregolarità con le sue assurde procedure di ingresso) è arrivato all’introduzione del reato di clandestinità nel nostro ordinamento giuridico, completando quel disegno di criminalizzazione dello straniero portato avanti con la cura metodica di bravi “imprenditori della paura” da parte di molti esponenti politici della Lega Nord e degli altri partiti di Destra.

Salvo naturalmente fare mezza marcia indietro accortisi del vespaio creato per quanto riguarda le cosiddette “BADANTI” ( che sono in realtà assistenti famigliari); rischiavano, i nostri GOVERNANTI, di mettere fuorilegge mezzo milione di lavoratrici straniere e altrettante famiglie che ne hanno un gran bisogno (sennò chi cura i vecchi a casa…lo Stato sociale italiano?) per cui:“oplà !” ecco risolto il problema. Certo, perché quando ci fa comodo, quando servono a noi Italiani DOC, allora anche gli stranieri o le straniere si possono far restare. Fintanto che ci servono.
Assistiamo, come al solito, ad una sceneggiata ben architettata da parte della maggioranza: era chiaro fin dall’inizio che le misure contenute nel disegno di legge avrebbero portato alla situazione oggi denunciata. Eppure, la Maggioranza prima approva una determinata misura, per poi accorgersi subito dopo che c’è qualcosa da cambiare. Tutto questo per dimostrare quanto siano bravi a correggere la rotta, quanto siano sensibili ai problemi dei cittadini.

Lungi dal creare condizioni di maggior sicurezza e far uscire dalla clandestinità, noi pensiamo che le misure appena varate spingeranno ancor di più nella clandestinità molti immigrati, costringendoli ad una vita di nascondimenti, che non solo impedirà loro di integrarsi nella società, ma li renderà facili prede della criminalità e del lavoro nero. Forse che ostacolare i ricongiungimenti familiari possa facilitare l’integrazione di un cittadino straniero?

Coordinamento ossolano del PRC – PdCI
Sinistra e Libertà Ossola
Gruppo consiliare Sinistra Unita Domodossola

domenica 2 agosto 2009

OdG "Testamento biologico"

Proposta di istituzione del registro delle dichiarazioni anticipate di trattamenti sanitari (testamento biologico)

Si propone al Consiglio Comunale di Domodossola di approvare la presente proposta finalizzata ad assumere una Deliberazione consiliare avente per oggetto l’istituzione del Registro delle dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari.
I contenuti della presente proposta sono espressi e articolati nella bozza di Deliberazione che segue e che si propone.
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DELIBERA C. C. N. ….. DEL ………….

Oggetto: ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTI SANITARI (TESTAMENTO BIOLOGICO)

Il Consiglio Comunale di Domodossola

Premesso che:

Per testamento biologico si intende un documento legale che permette di indicare in anticipo i trattamenti medici che ciascuno intende ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale, di incoscienza o di altre cause che impediscano di comunicare direttamente ed in modo consapevole con il proprio medico. E’ conosciuto anche come “Dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari”. La persona che redige un testamento biologico nomina un fiduciario per le cure sanitarie che diviene, nel caso in cui la persona diventi incapace, il soggetto chiamato ad intervenire sulle decisioni riguardanti i trattamenti sanitari stessi.
Il testamento biologico (con la denominazione di “Living will”) è stato introdotto per legge negli Stati Uniti nel 1991. Una delle principali affermazioni della legge americana è quella relativa alla idratazione ed alla alimentazione artificiali, che sono considerate a tutti gli effetti come terapie ed in quanto tali possono essere rifiutate attraverso il testamento biologico. Lo stesso principio è seguito nelle leggi esistenti negli altri paesi occidentali ed è stato costantemente ribadito nelle sentenze sull’argomento, oltre che nella valutazione dei più illustri scienziati che hanno studiato il tema delle scelte di fine vita. Da allora, la maggior parte dei paesi occidentali ha legiferato in materia. Dove non esiste ancora una legge specifica, vi è però una giurisprudenza costante che riconosce valore ai testamenti biologici. In Italia, l’articolo 32 della Costituzione stabilisce che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Questa norma costituzionale configura per tutti i cittadini quello che i giuristi definiscono un “diritto perfetto”, che cioè non ha bisogno di leggi applicative per essere esercitato. Parimenti, l’art 13 della Costituzione afferma che “ la libertà personale è inviolabile”, rafforzando il riconoscimento alla libertà ed indipendenza dell’individuo nelle scelte personali che lo riguardano. Tuttavia, il problema si pone - come dimostrato dalla drammatica vicenda di Eluana Englaro - nei casi in cui per diverse ragioni il malato perda la capacità di esprimere la propria volontà di rifiutare determinate terapie. Per questo motivo è necessario approvare una legge che stabilisca in modo chiaro le modalità di redazione e di registrazione del testamento biologico e di nomina del fiduciario, così che ciascuno possa dichiarare, ora per allora, la propria volontà circa le terapie da accettare o rifiutare in situazioni come quella descritta, vincolando i medici ad attenersi alla volontà così espressa.

Considerato che:

- la carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, sancisce che il consenso libero ed informato del paziente all’atto medico è considerato come un diritto fondamentale del cittadino afferente i diritti all’integrità della persona ( titolo 1, Dignità, art 3 Diritto all’integrità personale);

- la Convenzione sui Diritti Umani e la biomedicina di Oviedo del 1977, ratificata dal Governo Italiano ai sensi della Legge n° 145 28 marzo 2001, sancisce all’art. 9 che “ i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in considerazione”;

Preso atto che:

il nuovo codice di Deontologia medica adottato dalla Federazione Nazionale dei Medici chirurghi ed odontoiatri, dopo aver precisato all’art. 16 che “ il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato…”, all’art 35 sancisce che “ il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito ed informato del paziente… In ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti …curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona.” Inoltre all’art 38 si afferma che “ il medico deve attenersi,… alla volontà liberamente espressa dalla persona di curarsi…Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato.”

Valutato altresì che:

il Comitato Nazionale di Bioetica, si è espresso in data 18 dicembre 2003, precisando che “ … appare non più rinviabile una approfondita riflessione, non solo bioetica, ma anche biogiuridica, sulle dichiarazioni anticipate… che dia piena e coerente attuazione allo spirito della Convenzione sui diritti umani e la biomedicina…”. Inoltre il CNB specifica che “ le direttive anticipate potranno essere scritte su un foglio firmato dall’interessato, e i medici dovranno non solo tenerne conto, ma dovranno anche giustificare per iscritto le azioni che violeranno tale volontà”.

Considerato che:

la Magistratura si è più volte espressa in questo senso, esaminando in particolare i casi Welby, Nuvoli ed Englaro, in assenza di una normativa nazionale in materia.

Preso atto che:

secondo l’Eurispes il 74,7 degli italiani esprime parere favorevole all’introduzione del testamento etico.

Considerato che
in questo scenario, l’Ente Comune è nella possibilità giuridica ed amministrativa di farsi promotore di atti amministrativi volti ad introdurre il riconoscimento formale del valore etico delle dichiarazioni anticipate di trattamento di carattere sanitario.

Tutto ciò considerato,

Il CONSIGLIO COMUNALE impegna la GIUNTA COMUNALE :

1)a predisporre un modulo che raccolga le dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica, nel quale ogni cittadino interessato possa esprimere la propria volontà di essere o meno sottoposto a trattamenti sanitari sia in caso di malattia o lesione cerebrale irreversibile o invalidante sia in caso di malattia che costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione;

2)ad istituire un registro telematico che raccolga le dichiarazioni
e a definirne il regolamento d’accesso;

3)a trasmettere periodicamente le dichiarazioni raccolte ai Soggetti Istituzionali delegati per legge alla pubblicizzazione, nelle more della entrata in vigore di una normativa nazionale che regolamenti la materia, in particolare:

A)Al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali,affinché la dichiarazione venga inserita nella tessera sanitaria personale del dichiarante.
B)All’ ARSAN e all’Assessorato Regionale alla Sanità della Regione, affinché provveda ad istituire un registro provvisorio regionale, nelle more dell’entrata in vigore di una legislazione nazionale in materia.
C)Alla ASL competente per territorio, affinché anch’essa istituisca un registro provvisorio , nelle more dell’entrata in vigore delle leggi regionali e nazionali che regoleranno la materia.
D)Al medico di famiglia della persona che ha sottoscritto la
Dichiarazione anticipata di volontà, affinché ne tenga debito conto in ogni momento del percorso medico-assistenziale della persona che ha espresso la volontà.

Si delega il Segretario Comunale a trasmettere la Delibera al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, al Comitato Nazionale di Bioetica, alla Regione, alla Provincia, all’ASL competente per territorio.

La Delibera è dichiarata immediatamente esecutiva.

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Domodossola lì 30 giugno 2009

Consigliere comunale
Giancarlo Lotto

sabato 1 agosto 2009

Osservazioni sul Bilancio di previsione 2009

Comune di Domodossola

L’esame dei documenti previsionali del Bilancio del nostro Comune ci ha permesso di evidenziare una serie di aspetti che riteniamo problematici, sui quali non ci troviamo in accordo e su cui avanzare osservazioni e proposte. Alcune di queste proposte, peraltro, sono già state oggetto in passato di lettere, Ordini del giorno e altro che non sono stati accolti in seno al Consiglio comunale e dall’Amm.ne.

Si dà atto evidentemente del notevole lavoro di redazione dei documenti di bilancio e delle innovazioni operative portate nell’ambito del Servizio Finanziario; esse, oggetto di comunicazione del Dirigente in seno all’ultima Commissione Bilancio, denotano una capacità ed uno sforzo importanti. Ci sembra giusto ribadire il nostro convincimento secondo cui l’intero insieme dei dipendenti comunali rappresenta la prima e più importante risorsa di questa come delle altre pubbliche Amministrazioni. Il Comune è fatto quotidianamente da chi è chiamato ad amministrare e da chi espleta il proprio lavoro in tutti i vari settori.

Ugualmente non si può non prendere atto dell’esistenza di una serie di norme e di vincoli che, unitamente alle scelte dell’Amministrazione centrale dello Stato, determinano incertezze, difficoltà di interpretazione, paradossi con cui anche Amministrazioni attente rischiano di cadere in situazioni di difficoltà. Crediamo che un esempio significativo sia rappresentato dalle norme sul Patto di stabilità e dai vincoli che ne derivano.

Anche per il nuovo Bilancio comunque si riscontra una carenza o assenza di confronto nel processo che porta alle scelte e alla redazione del documento di programmazione finanziaria; si riterrebbe invece indispensabile avviare nei tempi utili un tale processo che porti l’Amm.ne cittadina a conoscere meglio le priorità della comunità e avvierebbe un percorso di partecipazione attiva. Diversamente il rischio concreto, a nostro avviso, è quello di acuire la separazione tra la cittadinanza con le sue espressioni e chi amministra.

Prima di passare a evidenziare sinteticamente alcuni nodi problematici si ritiene necessario rilevare:
1.Il persistere di una visione incentrata fortemente sulla mobilità veicolare privata da cui discendono interventi e investimenti onerosi che assorbono fondi altrimenti destinabili; pensiamo alla realizzazione di parcheggi, alla necessità di manutenzione di strade, segnaletica etc. Non rileviamo un neppure graduale spostamento di attenzione dall’automobile a forme di trasporto cittadino alternative quali piccoli bus, incentivi e interventi agevolanti l’uso di biciclette, adeguamenti in favore dei tanti pedoni. Prendiamo atto di alcune intenzioni (es. messa in sicurezza di uno / due attraversamenti pedonali, sistemazione marciapiede di Via Piave…) ma ciò se da un lato sembra offrire segnali positivi, dall’altro appare del tutto insufficiente e non organico. Sottolineiamo come la normativa imponga, tra l’altro, la destinazione di una parte delle entrate derivanti dalle contravvenzioni al Codice della strada, a interventi in favore della ciclabilità.

2.Non viene accolta la necessità di avviare una programmazione pluriennale che abbia come obiettivo qualificante lo sbarrieramento della città, inteso come insieme organico di progetti e interventi atti a rendere fruibile ogni spazio pubblico, strade, piazze, edifici etc. Questo, forse più di altre iniziative, concorrerebbe a fare di Domodossola cittadina rinomata ed esemplare.

3.Applicazione dal 2009 dell’Add.le IRPEF allo 0,4% a causa di: necessità finanziarie del Comune e riduzione dei trasferimenti statali. Già lo scorso anno avevamo criticato questo aumento fiscale, oggi non si può non rimarcarlo anche a fronte invece di scelte centrali che puntano sulle c.d. grandi opere a cui andrebbe anteposta una campagna di piccole – medie opere da realizzarsi a livello locale in grado di dare spinta all’occupazione e investimenti.
Al riguardo citiamo un recentissimo documento – proposta elaborato da CGIL e Legambiente che individua la possibilità di attivare investimenti in quattro aree :
Risparmio ed efficienza energetica
Edilizia – diffusa riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, recupero di edifici ad uso abitativo e/o sociale
Trasporti – con interventi in favore dei milioni di pendolari e sul sistema ferroviario locale e regionale
Sicurezza ambientale – con interventi su quel 70% di Comuni italiani che patiscono situazioni di dissesto idrogeologico, bonifica di aree industriali degradate
Le Amministrazioni locali possono divenire il volano per un processo di uscita dalla crisi economico-finanziaria gravissima che stiamo sopportando; con proposte, progetti, programmi per interventi a tutela dell’esistente, di manutenzione e cura del territorio.

Giudichiamo criticamente alcuni punti del Bilancio proposto:

1.Gli interventi per la scuola Media domese ( due sedi) sono posticipati al 2010 con promessa di 1 milione di €. Ma la situazione è critica ora! Viene da tempo segnalata, è stata anche oggetto, seppure per un breve periodo, della discussione al “tavolo della Scuola” promosso congiuntamente da tutte le forze presenti in C.C. ma poi, sospeso. E, inoltre, quali sono le ipotesi e le prospettive al vaglio dell’Amm.ne?

2.Pesante incidenza sul Bilancio da parte del settore LL.PP. e del progetto Borgo della cultura; da un lato si comprende la natura di alcuni progetti di recupero - rivalorizzazione e il fatto che tali interventi possano rappresentare un contributo all’economia e al lavoro, dall’altro si sottolinea come le scelte portate avanti tendano a privilegiare il centro storico a discapito del resto della città. Che conclusioni possono trarne gli abitanti di questi quartieri più periferici? Necessita pensare all’insieme cittadino e urbano.

3.Polizia Urbana: a fronte di una dichiarata carenza di dotazione organica si avanzano ipotesi di servizi serali etc. Con che risorse? Il ricorso allo straordinario non può certo essere la norma. La relazione che accompagna appare comunque assai sintetica e, a nostro avviso, poco adeguata. Non si fa cenno alcuno ad un ruolo maggiormente promozionale della PU in termini di educazione civica, stradale, prevenzione etc. Ribadiamo il concetto secondo il quale, a nostro parere, i funzionari addetti alla Polizia locale rappresentano un primo e visibile segno di presenza dell’Amm.ne sul territorio; da ciò deriva la necessità di una seria riflessione su questo settore.

4.Adeguamento risorse per area del sociale; bene! Ma non rileviamo l’assunzione di un ruolo nuovo e trainante del nostro Comune capofila in quella che è la politica del CISS. Domodossola può e deve svolgere un ruolo più attivo, propositivo e trainante. Aanche per quanto attiene gli adeguamenti delle quote pro-capite che ogni Comune versa al Consorzio; da quanti anni non abbiamo un adeguamento neppure minimo!? E inoltre, ben consapevoli dell’importanza della buona gestione e conduzione delle Residenze assistenziali per anziani non troviamo cenni alle politiche di incentivazione di forme assistenziali alternative quali l’Assistenza domiciliare che tiene a casa la persona e costa meno.

5.L’introduzione nel Bilancio del capitolo “politiche ambientali” con prime ipotesi di interventi ( solo 10.000,00 € però il finanziamento…) appare condivisibile ma, appunto, da implementare fortemente. Si tratta di un ambito di problemi che ormai risulta cruciale e improcrastinabile. Ugualmente però può rappresentare, come già sopra accennato, uno dei terreni più fertile per un rilancio in termini di lavoro, progresso sociale, sviluppo ecologicamente rispettoso. Diversamente l’aderire alle campagne tipo “mi illumino di meno”, certamente lodevoli, rischia di restare uno spot pubblicitario.

Altre proposte

Almeno 30.000,00 € per l’avvio di politiche ambientali ( da recuperare nei fondi di avanzo d’amministrazione tralasciando, per adesso, il discorso, tutto da fare se ben abbiamo compreso, della carta d’identità elettronica ad es.)

Programmazione messa in sicurezza marciapiedi dove assenti o dissestati (vedi a titolo esemplifcativo il pericoloso sottopasso in fondo a Via Bonomelli)

Programmazione limitazione veicolare privata in città (per zone e/o giorni – tipo al saabato matina con il mercato per Via Marconi, Corso Ferraris e viciniori) e contestuale avvio studio di politiche orientate al trasporto bus dall’esterno città

Definizione interventi riduzione consumi energetici sedi pubbliche (energia elettrica, riscaldamento…) con norme interne chiare e da osservare

Interventi manutentivi urgenti Scuola media in attesa di definire un progetto più completo ( perdite acqua dal tetto, muri scrostati, pavimenti da sistemare, servizi igienici, tinteggiature parziali)

Avvio concertato con il Comando, gli addetti, le OO.SS.. e l’Amm.ne di una rivalutazione del ruolo e degli interventi della Polizia Urbana

Avvio processi di confronto più coinvolgenti con Consulte di quartiere, Associazioni, OO.SS., etc. per costruzione bilanci e definizione linee e scelte programmatiche

Destinazione alle Congregazioni religiose di contributi legati agli oneri di urbanizzazione secondaria; si chiede di non proseguire nella direzione finora adottata ma di recuperare tali somme (€ 10.000,00) per altri scopi. Ciò, stante la non obbligatorietà di questi finanziamenti e il permanere, peraltro, di sostanziose interventi derivanti dalla destinazione dell’8 x mille del gettito fiscale alle Chiese.

Una notazione a parte facciamo per la questione del Canile consortile:

Nemmeno una voce in bilancio, ma un generico breve cenno tra gli “avanzi di amministrazione” (186.000 €)*, peraltro, da ripartire tra “carta di identità elettronica su tutti”, “una quota per l’informatizzazione degli uffici”, “altri impegni” ed il “marciapiede di via Piave”… praticamente, oltre al cenno il nulla, pur trattandosi di un obbligo di legge, categorico, poiché fissato entro due precetti giuridici:
determinatezza (stabilisce cosa devi fare);
tassatività (stabilisce entro quando):
Il canile è un presidio sanitario ed è solo uno tra gli strumenti da mettere in campo per la prevenzione del randagismo che a sua volta è solo uno dei fini previsti dalla L 281/91 (Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo).
La Legge “quadro” 281/91 all’art. 4 recita: “I comuni provvedono, altresì, al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani…”
Trattandosi di normativa sanitaria l’applicazione di questa Legge compete alle Regioni ed il Piemonte vi provvide con la LR 34/93 che all’art. 7 ribadisce la competenza in capo all’ente locale: “I Comuni, singoli o associati, istituiscono e mantengono in esercizio un servizio pubblico di cattura ed un apposito canile”. Poi nel fissare più in dettaglio i criteri costruttivi ed operativi fa seguire un Regolamento d’attuazione (DPGR 4359 dell’11 novembre 1993) che all’art. 5, comma 11, fissa i termini di realizzazione delle strutture “entro diciotto mesi dall’entrata in vigore del Regolamento”.
Il Regolamento è stato pubblicato nel BUR del 24 novembre 1993, quindi, i termini sono scaduti dal maggio 1995, ossia da ben 14 anni!
L’assenza cronica di una previsione programmatica a fronte di:
a) un obbligo ad adempiere;
b) solleciti inoltrati da più parti nel coso degli anni;
c) 200 milioni erogati dalla CMVO attorno al ‘95-’96 e finiti chissà dove,
lasciano esposto il sindaco in carica e quelli che l’anno preceduto dal ’93 (forse anche i dirigenti competenti per materia), alla possibile accusa di condotta omissiva.

* Relazione Previsionale Programmatica 2009-2011

Sez. III – Programmi e Progetti
Pag. 42 - (Ultimo paragrafo)
Per quanto riguarda l’applicazione del prossimo avanzo di amministrazione (186.000 euro) si ipotizzano alcuni impegni: su tutti il finanziamento della partita “carta di identità elettronica” (si attendono indicazioni sulla questione da parte dello Stato), l’eventuale quota a favore della realizzazione del nuovo canile consortile (è in corso il confronto con i Comuni ossolani in merito) ed una ulteriore quota per l’informatizzazione degli uffici (probabile avvio della scansione degli atti): la concertazione con le forze politiche in presenti in Consiglio Comunale ci porterà ad individuare gli altri impegni; da sottolineare la volontà dell’Amministrazione Comunale di giungere alla realizzazione del marciapiede lungo la v. Piave.

OdG "Emolumenti invalidità civile"

Domodossola lì 16 giugno 2008

Oggetto: Ordine del giorno sugli emolumenti per persone con Invalidità Civile.

Al Presidente del Consiglio comunale di Domodossola

Si chiede di inserire il presente documento nell’Ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale.

Premesso che:

1.la questione inerente gli Invalidi Civili è sovente tema di interventi giornalistici, politici e sociali che, ancora recentemente, evidenziano il fenomeno dei cosiddetti “falsi invalidi” che comporterebbe un esborso economico improprio per le casse dello Stato;
2.certamente abbiamo assistito a fenomeni di abuso e cattiva gestione nei riconoscimenti di Invalidità Civile e nei conseguenti riconoscimenti di assegni e pensioni;
3.tale fenomeno va a discapito di quei tanti cittadini che purtroppo vivono una reale, pesante e insindacabile condizione di menomazione e deficit e che pertanto esso va combattuto applicando con rigore e vigilanza le normative vigenti e le procedure che valgono in ogni regione italiana;
4.non si può accettare che la delicata tematica sia trattata e utilizzata con finalità strumentali e colpisca indiscriminatamente tutte e tutti;

Evidenziando che:

1.i trattamenti economici riservati ai cittadini riconosciuti Invalidi Civili non garantiscono dignitosi livelli di sussistenza e autonomia;
2.disparità e sprechi esistono ma non sono certamente tutti imputabili agli invalidi;
3.il costo della vita ha un andamento costantemente crescente;
4.gli emolumenti economici agli Invalidi Civili non sono un “obolo” ma un diritto legato al riconoscimento di situazioni di svantaggio psico-fisico e sociale;

Invitando a:

1.esaminare, prendere atto e sostenere le argomentazioni pubblicamente fornite e sottoscritte dal Sig. Roberto Tarditi ( Presidente dell’Ass.ne ) sul n° 158 – aprile/giugno 2007 - della rivista (si veda allegato documento quale parte integrante al presente ODG);

Si propone al Consiglio Comunale

di accogliere e votare il presente OdG richiedendo un formale e preciso impegno del Sindaco e dell’Amministrazione tutta affinché si adoperino con ogni strumento presso le Sedi istituzionali opportune evidenziando i problemi posti, la necessità di un corretto rigore che non colpisca i diritti dei cittadini più deboli e una seria e dignitosa rivalutazione con aumento degli emolumenti economici in favore di Invalidi Civili, Ciechi e Sordomuti.
Si propone infine che l’Amministrazione domese si faccia parte attiva nell’informare e sensibilizzare altri Comuni ed Enti del territorio affinché valutino di adottare analoghe iniziative.

mercoledì 29 luglio 2009

...per mettere le mani avanti circa un'ennesima idiozia di Stato

...stavo raccogliendo le idee per un post sulle proposte avanzate dalla Lega in merito alla riforma dell'istruzione, quando sul blog dell'amico Mario Badino è comparsa la seguente lettera indirizzata al senatùr, ed allora copio e incollo le testuali parole, non potrei dire di meglio...

 Ho appena spedito la seguente e-mail a Umberto Bossi.
 
 Gentile signor Bossi.

 
 Le scrivo per dirle questo: benché settentrionale (al nord sono nato e cresciuto, ho studiato, lavoro) io non sono padano. Vivo ad Aosta, che fra l’altro è più "su" di casa sua, e mi trovo bene con i miei concittadini, tanto i valdostani autoctoni, quelli col cognome francese, quanto i veneti, i calabresi e oggi anche gli stranieri, figli e i nipoti – tutti quanti – di diverse migrazioni.
 Come settentrionale, sono stato abituato a credere in alcuni valori che sono di tutti, ma che i nordici hanno ascritto a sé (quasi ne avessimo l'esclusiva): l'efficienza, l'industriosità, l’educazione, l'onestà… Mio nonno, in proposito, era solito definire Milano la «capitale morale» del Paese (poi, però, c’è stata Tangentopoli).
 Spesso, devo dire, i valori cui ho fatto riferimento qui sopra sono smentiti proprio dai settentrionali, perché non è vero che quassù le cose funzionano bene: abbiamo, anche noi, una rete ferroviaria disastrosa; anche nelle nostre regioni si stanno sistemando le mafie, con la complicità di chi dovrebbe vedere e invece chiude gli occhi; abbiamo una valanga di precari senza prospettive e tanta, troppa gente maleducata e pronta ad arraffare.
 Sono i guasti, io credo, di una cattiva gestione di tutto il Paese, che - dopo anni di presenza in Parlamento e al governo - vede la Lega seduta sul banco degli imputati accanto alle altre forze politiche, molte delle quali - del resto - guidate da uomini del nord.
 Signor Bossi, il vento che soffia da nord è freddo. Nel senso di calcolatore, meschino. Un vento di padano egoismo, nato per affermare il diritto del ricco, del benestante, all'isolamento, all'arrocco sul proprio cucuzzolo montano, sul proprio crinale o campanile cinto di mura.
 Quando ancora si chiamava lombarda, la Lega fece questo bel ragionamento: «Se noi siamo ricchi, perché non ci liberiamo degli altri?»; e così fu sacrificata la metà (e più) del Paese.
 Ma pensa davvero che non avrà alcuna conseguenza l’odio per i meridionali e per gli stranieri che i suoi uomini alimentano in tutte le occasioni, dall’alto di un palco o attraverso un video pubblicato su YouTube? Oppure l'odio, simmetrico e inverso al precedente, che i cittadini del sud o dei migranti potrebbero riversare sulle donne e gli uomini del nord?
 Io sono stufo di vedere pagliacci in camicia verde pronti a proclamarsi artefici della «rivoluzione» (termine utilizzato dall’ineffabile Gentilini); naturalmente una rivoluzione “contro”, fatta per innalzare recinti e mettere di qua i “buoni”, di là i “cattivi”.
 Non sopporto la repressione continua dei diritti e delle libertà, sia che si tratti dell’asilo negato ai migranti degli altri Paesi, sia che si tratti del mancato rispetto di un sistema di graduatorie nazionale che regola la libera circolazione dei funzionari delle pubbliche amministrazioni, della scuola.
 Non ne posso più di sentire slogan come «prima i veneti», «prima i lombardi», oppure «esame di dialetto» (lo sa quanti “padani” doc sarebbero bocciati a questo accidenti di esame?).
 Non ne posso più di gente che propone di sostituire a scuola Dante e Boccaccio con qualche scrittorucolo locale, soltanto in base al “diritto di residenza”.
 Non ne posso più di padani razzisti e maleducati che pretendono scompartimenti separati in metropolitana, in base al criterio della residenza, o dicono che i napoletani «puzzano», salvo poi vantarsi di aver risolto l’emergenza rifiuti mettendo la monnezza sotto il tappeto (dei napoletani).
 Ha detto Gentilini (ancora lui!) che il nord non deve accollarsi i rifiuti del sud. Ma se avviene esattamente il contrario, con le campagne meridionali che ricevono – nella noncuranza dell’esecutivo che lei rappresenta – i nostri rifiuti, per di più quelli tossici, che poi finiranno sulle nostre tavole sotto forma di verdura o mozzarella di bufala.
 Se essere padani significa costruire questo genere di mondo, signor Bossi, metto le mani avanti: io non sono e non voglio essere padano. Se non c’è altra soluzione, se i miei concittadini settentrionali continueranno a votare in massa per il suo partito ignorante e razzista, mi troverò costretto a rinnegare le mie origini e a chiedere cittadinanza meridionale.
 Prenda questa lettera come un atto di abiura, come il rifiuto della divisa che gli obiettori di coscienza facevano in caserma, quando non esisteva il servizio civile.
 Prenda questa lettera per un attestato di disprezzo da parte mia per lei, per il suo movimento e tutto ciò che rappresenta. 
 
 Mario Badino
 Cittadino italiano



...non posso che sottoscrivere, e invitare voi compagni e non, ossolani e non, a portar fuori la voce, che la misura è colma.
Ronnie

martedì 28 luglio 2009

un rpimo link per sinistra unita

Il neonato blog di sinistra unita ossola è già stato linkato su un altro blog, quello dell'amico aostano Mario Badino (www.mariobadino.noblogs.org), che salutiamo fra i nuovi lettori fissi.
Il link alla nostra pagina lo si trova qui 

http://mariobadino.noblogs.org/static/links

così con l'occasione si può dare un occhiata anche al bellissimo lavoro di comunicazione che ha fatto Mario.
Alegar
ronnie


OdG "Pedoni e bici"

Interventi a tutela dei pedoni e dei ciclisti

Alla luce di ripetuti incidenti e tragici avvenimenti occorsi anche di recente in città che hanno visto protagonisti e vittime cittadini pedoni e ciclisti e alla luce dei dati che emergono dalle statistiche locali;
condividendo l’approccio e le argomentazioni portate avanti in sede locale dall’Associazione Bicincittà VCO e a livello nazionale da molte realtà associative e di difesa dei cittadini;
ritenendo prioritario e improcrastinabile porre una nuova e concreta attenzione alle esigenze di mobilità e di sicurezza della cittadinanza, in particolare di chi si sposta a piedi o in bicicletta, senza nascondersi che tutti noi siamo, di volta in volta pedoni, ciclisti, automobilisti etc. ;
rilevato da un sommario, ma comunque indicativo e allarmante, sopralluogo di vari punti della città in cui appare evidente che bisogna mettere in sicurezza parecchi attraversamenti pedonali che risultano, soprattutto di sera e /o con il maltempo, troppo poco visibili, da riposizionare, da modificare con rialzi o altri interventi, etc: ;
constatato che fino ad oggi troppo poco o nulla si è fatto per limitare l’impatto e il disagio derivante dal traffico urbano autoveicolare;
ritenendo viceversa che vadano ridefinite le politiche legate alla mobilità in città e che vadano studiati e attuati Piani urbani del traffico maggiormente centrati sull’essere umano piuttosto che sul mezzo meccanico;
considerate infine le ridotte dimensioni della nostra città;
si chiede all’Amministrazione di attivare, tramite gli Assessorati e gli Uffici/Servizi competenti, una seria programmazione ed urgenti interventi che prevedano adeguati finanziamenti economici e avviino una nuova tendenza su questioni di primaria rilevanza per la sicurezza, la salute e la tutela dei cittadini tutti. Si propone inoltre che il Comune di Domodossola si faccia parte attiva nel sensibilizzare e coinvolgere altre Amministrazioni ossolane su questa tematica.

OdG "Ordine del Tricolore"

Ordine del Giorno

Approvazione e sottoscrizione dell’ODG del Consiglio regionale del Piemonte n° 1175
avverso la proposta di legge n° 1360 - “ Istituzione dell’Ordine del Tricolore e adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra”



Presa visione dei contenuti dell’ODG n°1175, approvato a maggioranza dal Consiglio regionale piemontese il 10 febbraio 2009, raccogliendo l’invito contenuto nel medesimo, si propone al Consiglio comunale di Domodossola di discuterlo e di approvarlo.
Si chiede inoltre che della sua approvazione venga data comunicazione alla Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte e ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

ORDINE DEL GIORNO n. 1175

Il Consiglio regionale
vista la proposta di legge n. 1360 recante “Istituzione dell’Ordine del Tricolore e
adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra”, attualmente all’esame della IV
Commissione Difesa della Camera dei Deputati;
rilevato che tale proposta prevede espressamente, all’articolo 2, l’equiparazione, ai fini del conferimento dell’onorificenza dell’istituendo Ordine del Tricolore e della concessione del conseguente assegno vitalizio di € 200,00 annui, tra partigiani e prigionieri nei campi di concentramento da un lato e combattenti nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana dall’altro; considerato che il Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, riunitosi appositamente, su richiesta dell’Associazione
Nazionale Partigiani d’Italia, in seduta plenaria il 4 febbraio ultimo scorso, ha giudicato grave e inaccettabile sia dal punto di vista storico e morale sia da quello giuridico tale equiparazione;
preso altresì atto che il Comitato ha assunto unanimemente la decisione di intraprendere, a partire dal Piemonte, regione che reca ancora tra le sue montagne e nelle sue città i segni profondi ed i ricordi indelebili della lotta di Liberazione e dei crimini nazifascisti, una serie di iniziative pubbliche volte a sensibilizzare i soggetti istituzionali, le forze politiche e sociali, gli enti territoriali e l’opinione pubblica al fine di evitare che il legislatore nazionale approvi una norma vissuta come una profonda ferita alla coscienza civile e democratica del nostro Paese;
ricordato che .. a seguito di tale riunione il Comitato ha indirizzato una missiva a tutti i parlamentari eletti in Piemonte, ai componenti della Commissione Difesa della Camera, ai Presidenti di Senato e Camera, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Presidente della Repubblica rivolgendo loro un invito affinché, nel rispetto del ruolo istituzionale di ciascuno e delle prerogative del Parlamento, adottino le iniziative necessarie per evitare che tale proposta divenga legge della Repubblica Italiana;
.. la costruzione di una memoria storica nazionale condivisa non possa basarsi su
ingiuste equiparazioni tra chi ha combattuto, è stato imprigionato, deportato o ha
dato la vita per la libertà e la democrazia e chi ha difeso il regime fascista e il
nazismo;
auspicando che, al di là delle legittime e naturali differenze di schieramento, sia possibile ricostituire attorno ai valori della Resistenza lo straordinario scenario di unità tra le forze politiche democratiche che permise la conduzione vittoriosa della lotta di Liberazione, la stesura della Costituzione e la nascita della nostra Repubblica;

esprime la più netta contrarietà alla proposta di legge in questione;
invita le forze sociali e politiche, l’associazionismo, le istituzioni culturali, gli Istituti Storici della Resistenza, le associazioni dei partigiani, dei deportati, degli internati militari e dei perseguitati politici, la società civile piemontese tutta ad una mobilitazione capillare sul territorio in difesa dei valori della Resistenza, della libertà, della democrazia e a tutela della memoria storica;
sollecita i Consigli provinciali e comunali del Piemonte a voler discutere e approvare il presente Ordine del Giorno, impegnando il Presidente del Consiglio regionale alla trasmissione del medesimo a tutte le Assemblee elettive della regione;
sostiene la pubblica sottoscrizione di un appello rivolto al Parlamento per chiedere che non venga approvata la proposta di legge n. 1360.

Testo del documento votato e approvato a maggioranza nell'adunanza consiliare del 10
febbraio 2009

venerdì 24 luglio 2009

Lunedì 27 luglio, ore 21, RIUNIONE

LUNEDì 27 luglio, ore 21, RIUNIONE di SINISTRA UNITA, SINISTRA e LIBERTà, e di tutti coloro che hanno voglia di venire
all'odg:
- vedi (sotto) odg della riunione del 13 (riprenderemo e approfondiremo alcune questioni);
- idrablu e consumatori;
- relazione del nostro mitico capogruppo;
- ecc. ecc.
ciao
mario

Se non sai aggiustare una cosa, non rovinarla

giovedì 16 luglio 2009

Ronde a Domodossola?

Dal telegiornale di VCO Sat del 16.07.2009
Ciao da Jaco!

"piano casa" made in regione piemonte

dall'incontro di ieri sera, in cui reschigna ha presentato il testo approvato dal Consiglio Regionale che recepisce il "piano casa" del governo, è emerso che:
- la regione ha sposato in pieno le indicazioni governative che per aiutare il settore dell'edilizia si debba continuare a costruire e ad aumentare le volumetrie;
- si andrà in deroga fino al 31/12/2011 alle norme attuali, consentendo l'aumento di volumetrie del 20% su case uni e bi-familiari (che si sommano al 20% di aumento già previsto da alcuni piani regolatori, per un tot del 40%!)
- si andrà in deroga anche in alcune aree vincolate ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio.

in sostanza, il tutto è molto in linea con quanto proclamato da berlusconi qualche mese fa e in linea col popolar-pensiero che valga la pena investire solo se si può ingrandire casa, ahimè!

l'unica misura adottata per cercare di tamponare gli effetti deleteri del piano casa è stato quello di obbligare i proprietari a fare interventi che migliorino l'efficenza ebergetica degli edifici. questo non vuol dire che ci sarà risparmio energetico!
nella migliore delle ipotesi gli interventi potrebbero risultare a bilancio energetico nullo (aumento del 40% la volumetria con obbligo del 40% di risparmio energetico sull'intero edificio), ma credo che sarà l'ennesima campagna di cementificazione energivora.

questa è l'opinione che mi sono fatto ascoltando l'intervento e leggendo il testo della legge.
sarei interessato a sentire il parere di chi ha più competenza di me in questa materia.

il testo è stato pubblicato sul bur n.28 del 16/07/2009 e si può consultare al link
http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2009/corrente/siste/00000105.htm
un saluto a tutti
Massimo

mercoledì 15 luglio 2009

Ecco! Una notizia, tanto per inaugurare il Blog.

S.J.

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Per la prima volta a Strasburgo gli stipendi sono uguali per tutti
L'eurodeputato del Pdl: "Questi non sanno quanto si prende a Montecitorio"


Una miseria questi 290 euro
Mastella protesta per la diaria

di MARCO MAROZZI

STRASBURGO - "Una diaria di 290 euro! 'Sta miseria. Non ci si sta dentro. Questi non sanno cosa si prende al Parlamento italiano". Clemente Mastella esterna il suo disappunto per le nuove "durezze" a cui sono sottoposti i 736 eurodeputati. "Si prende meno che in Italia". Lo urla in ascensore, sventolando furioso le carte che via via gli porgono i suoi assistenti. Studia i chilometraggi. Chiede a Cristiana Muscardini, storica eurodeputata di An, ora nel Pdl assieme all'ex ministro di Prodi, come funzionino le firme-presenze per essere pagati.
Per albergo e vitto la Ue paga ai deputati 295 euro al giorno. Più una correzione legata alla durata del viaggio e alla distanza fra casa e aeroporto (tre euro al chilometro). Fino a questa legislatura gli euro erano 250: l'aumento è legato alla nuova normativa scattata all'Europarlamento. Da quest'anno tutti i deputati guadagnano uguale: 7.666,31 lordi al mese, indicizzati sull'inflazione. Al netto, sono 5.700 euro. Con pensione dopo cinque anni, finito il mandato. Finora invece gli stipendi erano equiparati a quelli dei parlamentari nazionali: gli italiani erano i Paperoni e adesso prendono meno; ma per lituani, bulgari, e molti altri è una pacchia.

Nel conto, poi, ci sono 4.402 euro al mese per spese generali: vere o no, non si deve dimostrare nulla. Solo essere presenti in aula almeno sette volte all'anno. Altri 17.570 euro mensili, invece, sono per l'indennità di segreteria: stipendi e spese degli assistenti scelti dal deputato. Finora anche questa cifra era intascata senza ricevute, magari per collaboratori condivisi fra deputati.

I biglietti aerei per la prima volta non sono rimborsati a forfait: i rimborsi di business class per biglietti low cost o per viaggi di gruppo in auto erano prassi diffusa. Così ora è obbligatoria la ricevuta. Idem per la benzina: 0,49 euro al km. Infine, 4.148 euro sono destinati a viaggi fuori dai rispettivi Stati e 149 euro al giorno, hotel escluso, per missioni extra-Ue. Finisce così l'escamotage di incassare 1.500 euro in nero a settimana per i viaggi aerei che i deputati compiono per le tre settimane mensili di sedute a Bruxelles o Strasburgo. Alcuni, peraltro, si facevano vedere all'Europarlamento anche la quarta settimana, quella destinata al collegio di casa. Altri 1.500 euro.

(15 luglio 2009) – la Repubblica